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Inni orfici

Gli Inni orfici sono la più singolare raccolta di preghiere pagane. Essi sono una raccolta di 88 composizioni: un proemio in cui Orfeo si rivolge all’amico Museo e 87 inni, ciascuno dedicato ad una divinità cui il poeta si rivolge direttamente e ogni preghiera (poiché l’associazione dionisiaco-orfica rifiuta i sacrifici cruenti) è accompagnata da un profumo. Sono dedicati a varie divinità, e risultano distribuiti secondo un preciso ordine concettuale. Accanto a dottrine risalenti all'Orfismo originario, questi inni contengono dottrine stoiche e dottrine provenienti dall'ambiente filosoficoteologico alessandrino, quindi sono sicuramente di tarda composizione, scritti con ogni probabilità fra il II e il III secolo d.C. Forse gli Inni sono stati composti in tempi differenti, ma, in ogni caso, colui che li ha riuniti insieme ha seguito un certo criterio coerente, tanto è vero che si comincia con l'inno Profumo di Prothyraia, soccorritrice nelle doglie, ossia nelle nascite, e si termina con l'inno Thanatos . Si inizia, quindi, con l'immagine simbolica del principio della vita e finisce con l'immagine simbolica della morte. Secondo la tradizione, proprio Museo avrebbe messo per iscritto gli inni composti da Orfeo. La struttura formale-letteraria non è sempre uniforme: gli inni autenticamente orfici e cultuali sono costituiti pressoché da una serie di epiteti che alludono o alle caratteristiche essenziali della divinità o alle vicende storiche della sua vita divina; assumono quella forma ,sia pure ridotta e dissimulata, di litania, che è frequente nell’innografia liturgica. In altri invece è presente un certo compiacimento letterario che si indugia in descrizioni naturalistiche o in brevi considerazioni morali. Gli inni orfici narrano miti e gesta delle divinità solo raramente; sono composti da una sequenza di epiteti e spesso invitano direttamente la divinità a partecipare al rituale. Rarissimi, negli inni, sono anche gli accenni a credenze o principi religiosi e spesso si concludono chiedendo genericamente pace, salute e prosperità. Non si sa bene quando o come l’attuale raccolta degli Inni orfici si sia formata. Secondo alcuni studiosi, almeno alcuni inni avrebbero origine egiziana per la loro somiglianza con i testi dei papiri greci, mentre secondo Otto Kern, uno studioso, gli inni sarebbero nati in Asia Minore, dal momento che a Pergamo, nel tempio di Demetra scavato nel 1910, sarebbero state trovate diverse dediche alle divinità degli inni. La lingua e lo stile degli inni fanno pensare ad una redazione definitiva tra il secondo e il terzo secolo dell’era corrente, quando il dionisismo sarebbe stato particolarmente forte in Asia Minore; a Dioniso, sotto i suoi molti nomi, sono infatti dedicati otto inni della raccolta. 

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Qui sotto vi allego una presentazione in cui è analizzato l'inno orfico a Ecate.

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